Rime (Andreini)/Sonetto LXXXII
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto LXXXII
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SONETTO LXXXII.
P
Astor, che ’n questi sassi, e ’n queste Piante. Mentre quì volgi il piè leggendo miri
Di Tirsi altier le lagrime, e i sospiri,
Di Tirsi, che già fù di Filli amante
Sappi, che ’l fiero al variàr costante
Hor di Filli disprezza i bei desiri,
E gode di vederla infrà martiri
Venirsi meno à suoi crud’occhi avante;
E pur non v’ha chi la sua fè pareggi
Trà quanto errando il Sol circonda, e vede.
Ingiusto Amor così governi, e reggi?
Se tal dai premio à chi tropp’ama, e crede,
Alcun non sia, che le tue dure leggi
Incauto segua, e servi amando fede.