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E pur non v’ha chi la sua fè pareggi
Trà quanto errando il Sol circonda, e vede.
Ingiusto Amor così governi, e reggi?
Se tal dai premio à chi tropp’ama, e crede,
Alcun non sia, che le tue dure leggi
Incauto segua, e servi amando fede.
All’Illustre Signor
GIO. BATTISTA PINELLI.
Loda la vita Pastorale.
Canzonetta Morale VI.
E i fochi vaghi; hor, che ’l diurno raggio
Spunta colmo di luce a farle oltraggio;
Onde convien, ch’ella veloce sgombre.
Langue l’ultima Stella, e ’l primo lume
Sorge dal Gange, e lvamator del giorno
Terreno augel desta per l’aere ’ntorno
Quei, che spiegan cantando al Sol le piume.
Apre il Pastor l’albergo, ond’esce fuori
Il Gregge, che se n’ và lieto bevendo
La matutina pioggia, indi pascendo
L’herbette invola al prato i suoi tesori.
Esce il Torel con elevata fronte
Indomito, e ’l rival mugghiando à pugna
Sfida, e l’aer col corno, el suol con l’ugna.
Fiede, e superbo scorre il piano, e ’l monte.
Riem- |