Rime (Andreini)/Sonetto LXVII
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto LXVII
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SONETTO LXVII.
D
Unque trarrà da le pungenti Spine Un’Alma così bella, e gloriosa
Il nome? un’Alma in cui spiega pomposa
Virtù l’alte sue doti, e pellegrine?
Ma da l’incolto, e dal pungente crine
Trahe de la siepe ancor lieta la rosa
La sua porpora vaga, ed amorosa,
E sparge con l’odor grazie divine.
Altera questa trà più vaghi fiori
L’impero tien, benche l’origin prenda
Da le spine, onde l’ostro à noi discopre.
Sì tù l’impero hai de’ leggiadri cori,
Ancor che da le spine in tè discenda
Il nome, cui silenzio unquà non copre.