Rime (Andreini)/Sonetto CLXXXVI
Questo testo è completo. |
Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CLXXXVI
◄ | Sonetto CLXXXV | Sonetto CLXXXVII | ► |
SONETTO CLXXXVI.
H
Or che strale d’Amor più non m’offende; Ne ’l suo velen di dolce amaro infetto
Scorre per l’ossa; e per terreno oggetto
La sua fiamma infernal più non m’incende;
Quel Sol, ch’eterno trà beàti splende
M’allumi; e dolce mi riscaldi il petto,
Sì, ch’arda sol’ in me quel puro affetto,
Che da’ raggi purissimi discende.
Deh se priego mortal tant’alto arriva
Opra dolce Signor che l’alma mia
Seguendo il tuo d’ogn’altro amor sia schiva.
Purghi ’l suo error tua fiamma e santa, e pia;
Onde fatta serena in tè sol viva.
Pur tua pietade gli altrui falli oblìa.