Rime (Andreini)/Sonetto CLII
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CLII
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SONETTO CLII.
D
A me nasce il mio male, io la radice Son de le mie sventure; ah se ’n mia mano
E la salute, à che non sciolgo insano
Quel, che mi stringe sì nodo infelice?
S’io me stesso legai; perche non lice
A me disciormi? io sol l’antico, e strano
Giogo homai rompo; e non sarà, che ’nvano
Tenti il sentier, che mi può far felice.
Chi sforza il voler mio? chi mi contende
Mia libertà? chi toglie a me l’ingegno?
Io sol mentr’amo quel, che più m’offende.
Spegnerà dunque l’empio foco indegno
Giusta Ragion, che ’n me giust’ira accende,
Saggio consiglio, e generoso sdegno.