Rime (Andreini)/Scherzo III
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SCHERZO III.
In disparte
Alessandro glorioso
A la mensa già sedea
E prendea
Da i conviti almo riposo.
Mentre l’esca il digiun chiede
Ecco fiede
L’aer’ intorno l’armonìa
D’huom, che tanto in dolci carmi
Chiama à l’armi,
Che dal cibo lo disvìa.
E qual suol il vento fiamma
Così ’nfiamma
Il Macedone Guerriero;
Ch’ei le mense, e gli agi abborre,
Indi corre
A la pugna ardito, e fiero.
Tal ancor solèa Chirone
Al Garzone,
Ch’ei nudriva aguzzar l’ira
Nel cantar d’alme feroci
Pugne atroci
Al guerrier suon di sua lira.
Febo hor tù, che d’ogni canto
Porti il vanto:
Come ’l suon de la tua Cetra
Al mio amor, à la mia fede,
(Ahi) mercede
Per pietade non impetra?