Reso/Secondo stasimo

Secondo stasimo

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Euripide - Reso (V secolo a.C.)
Traduzione di Ettore Romagnoli (1930)
Secondo stasimo
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coro
Strofe
A chi spetta la guardia? A me succedere
chi deve? Già tramontano
le prime stelle, e ascendon le settèmplici
Plèiadi l’ètra, e in mezzo al cielo l’Aquila
volge le piume.
Che s’indugia? Destatevi, levatevi
su dai giacigli, a guardia.
Non vedete rifulgere
già della luna il raggio?
Aurora giunge, e il lume
di quell’astro precede il suo viaggio.
semicoro a
Chi fu scelto alla prima vigilia?
semicoro b
Corèbo, il figliuolo di Mígdone.

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seicoro a
Chi secondo? Peòne ai Cilici
die’ la sveglia, ed i Misi a noialtri.
semicoro b
Dunque noi, come volle la sorte,
dobbiamo riscòtere
i Lici alla quinta vigilia.
coro
Antistrofe
Bene odo, sí. Del Simoenta ai margini,
sul giaciglio sanguineo,
l’usignoletta, di melodi artefice,
geme, con l’armonia varia dei canticí,
gli uccisi figli.
Mòvon le greggi ai pascoli
dell’Ida già: del súfolo
notturno odi lo strepito.
Le mie pupille molce
il sonno, che sui cigli,
quando arriva il mattin, posa piú dolce.
semicoro a
Come mai quei che mosse, le navi
dei nemici a esplorar, non s’appressa?

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semicoro b
Già da tempo è lontano; ed io trepido.
semicoro a
Forse cadde in oscuro tranello
e fu spento: era grande il pericolo.
semicoro b
Presto, su, come volle la sorte,
si vada, si scotano
i Lici alla quinta vigilia.
Si effettua il cambio delle scolte. Tutto torna nel silenzio.