Rapido piede impiumano
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V
Per la Pudicizia.
Rapido piede impiumano,
E le fresch’aure seguono
Di capriol, che se ne va leggier,
I veltri ed or s’avvallano,
5Ora non men sormontano
E ben franchi divorano il sentier.
Le vele empie di zefiri
Per lo pian dell’oceáno
Corsal dietro a nocchier carico d’ôr;
10Ma con via maggior impeto
Ver la bellezza avventasi
Appetito mortale arso d’Amor.
Non con più gravi insidie
Forte cittade assaltasi,
15Che vaga donna in giovenile età.
Ma non è palma nobile,
Che non si deggia a Vergine,
Che bene armarsi, e che schermir si sa.
Nomi sempre ammirabili,
20O Barbara, o Cecilia,
Quale fulgor non vi circonda il crin?
E quali cor non eceita
A candid’orme imprimere
Dietro le vostre in così bel cammin?
25Or vado l’arco a tendere
Il rio figliuol di Venere
In riva di Cocito, onda infernal.
Arco che sol trafiggere
Sa mortalmente l’anime,
30Perchè soffrano poi doglia immortal.