Raccolta di proverbi bergamaschi/Amore

Amore

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Amicizia Astuzia, inganno
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AMORE.


Amùr de fradèi, amùr de cortèiAmore di fratelli, amore di coltelli — e i Toscani: Fratelli, flagelli. Odia sunt proximorum acerrima, scrisse Tacito; e Guerrazzi nel Pasquale Paoli: «Di ogni odio più bestiale è il fraterno — Come dal migliore vino si cava l’aceto più forte, l’odio del pari ribolle mortalissimo tra le persone le quali per vincolo di sangue arieno maggiormente ad amarsi.»
Amùr e geloséa i nas in compagnéaAmore e gelosia nascono in compagnia.
A ölìs bé nó s’ispènd negótA volersi bene non si spende nulla — È modo gentile di chiedere affetto.
Ch’à dol amùr, à dol timùr (Ang.) — Chi ama, teme (Tosc.).
Chi spressa, amaChi sprezza, ama — scherzando poi si soggiugne: E chi töl sö caragnaE chi tocca delle busse, piange.
Desfortünàt al zöc, fortünàt in amùrSfortunato al giuoco, fortunato nell’amore — onde Chi ha fortuna in amor, non giochi a carte.
Dóe l’amùr al gh’è, la gamba la tiraL’innamorato tende sempre verso il luogo dov’è l’oggetto amato.
Dóe vó morusa fó, dóe passe morusa lasseDove vado faccio amorosa, dove passo amorosa lascio
[p. 23 modifica]Così fassi parlare il soldato; eppure le donne sono tanto facili ad invaghirsi degli spallini.
I laùr long i deenta serpènćLe cose che vanno alla lunga diventano serpenti — Si dice per denotare che un troppo lungo far all’amore suole avere cattiva fine.
L’amùr al vé de l’amùrL’amore viene dall’amore — cioè chi vuol essere amato convien che ami; e Seneca disse pure: Si vis amari, ama.
L’amùr e la tós i se fa conósAmore e tosse si fanno conoscere — non si nascondono (Tosc.).
Sed male dissimulo. Quis enim celaverit ignem?
Lumine qui semper proditur ipse suo (Ovid.).

Per chi non sa di latino citerò i seguenti versi del Metastasio:

     Belle, se amanti siete.
Celate invan l’affetto;
A custodirlo in petto
     È debole il rigor.
È amore un tale affetto
Che di prudenza ognor
Non sente il freno.

L’amùr l’è orbAmore è cieco — onde Chi ama, il ver non vede; Dove regna amore, non si conosce errore.
L’amùr l’imbenda i öćL’amore imbenda gli occhi — e a dirla coi Toscani: Affezione, accieca ragione.
La paia apröf al föc la s’impéssa — perciò No bisogna miga mèt la paia apröf al föcLa paglia vicino al fuoco si accende — perciò Non bisogna mettere la paglia vicino al fuoco. Gli Spagnoli dicono: El hombre es el fuego, la mujer la estopa, viene el diablo y sopla; tradotto da un Toscano equivale a dire: L’uomo è fuoco e la donna è stoppa; vien poi il diavolo e gliel’accocca.
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Lontà di öć, lontà dal cörLontan dagli occhi, lontan dal cuore — La lontananza ogni gran piaga salda; ed il Forteguerri nel suo Ricciardetto:
Occhio non vede e cuor non s’arrabatta.
Anche i Latini dicevano: Quantum oculis, animo tam procul ibit amor; ed i Provenzali dicono pure: Luen deis hueils, luen dou couer; ma una donna veramente innamorata sosterrà che Piaga d’amor non si sana mai.
Ma colde, cör frèć: e viceversa Ma frege, cör coldMani calde, cuor freddo; Mani fredde, cuor caldo — Anche i Francesi dicono: Froides mains, chaudes amours.
Morusa del cümü, spusa de nigüL’amorosa di troppi non sarà mai sposa — e gli Spagnoli: La mujer que quiere á muchos no puede tener buen fin. Se mai avvenisse che una giovane avesse a leggere questa Raccolta, sappia che il proverbio spagnolo in nostra lingua significa: La donna che ha molti amanti, non può avere buon fine.
Nó l’è gna amùr fina, se no la s’ rampinaNon è amor fino, vero, se non si scorrubbia — I Toscani dicono: Sdegno cresce amore; e nell’Umbria si dice: L’amore non è bello, se non è scorocciarello.
Ol bé ’l vé da l’ötelL’amore viene dall’utile — Questo proverbio ha per lo più ragione; poichè in generale si opera solo per proprio interesse.
Ol prim amùr nó se ’l desmèntega maiIl primo amore non si scorda mai — perchè

      Dei primi nostri affetti assai profonde
In noi rimangon l’orme (Alfieri).