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Solć e amìs i è la metà de quel ch’i dìs — Danari ed amici sono la metà di quel che si dice — Quattrini e fede meno ch’un si crede. Fedro disse già: Vulgare amici nomen, sed rara est fides.
AMORE.
Amùr de fradèi, amùr de cortèi — Amore di fratelli, amore di coltelli — e i Toscani: Fratelli, flagelli. Odia sunt proximorum acerrima, scrisse Tacito; e Guerrazzi nel Pasquale Paoli: «Di ogni odio più bestiale è il fraterno — Come dal migliore vino si cava l’aceto più forte, l’odio del pari ribolle mortalissimo tra le persone le quali per vincolo di sangue arieno maggiormente ad amarsi.»
Amùr e geloséa i nas in compagnéa — Amore e gelosia nascono in compagnia.
A ölìs bé nó s’ispènd negót — A volersi bene non si spende nulla — È modo gentile di chiedere affetto.
Ch’à dol amùr, à dol timùr (Ang.) — Chi ama, teme (Tosc.).
Chi spressa, ama — Chi sprezza, ama — scherzando poi si soggiugne: E chi töl sö caragna — E chi tocca delle busse, piange.
Desfortünàt al zöc, fortünàt in amùr — Sfortunato al giuoco, fortunato nell’amore — onde Chi ha fortuna in amor, non giochi a carte.
Dóe l’amùr al gh’è, la gamba la tira — L’innamorato tende sempre verso il luogo dov’è l’oggetto amato.
Dóe vó morusa fó, dóe passe morusa lasse — Dove vado faccio amorosa, dove passo amorosa lascio —