Questo che morto ancora il ciel disfida
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Questo testo fa parte della raccolta Giuseppe Artale
XIV
IL TESCHIO DEL TURCO
Questo che morto ancora il ciel disfida,
orrido teschio di terribil trace,
mira, Lidia, mio Sol, l’empio omicida
sprezzator d’ogni legge e pertinace.
Questo de’ traci e capitano e guida
drizzò pronto di man, d’ingegno audace,
ferrata scala, e perché ed arda e uccida
portò ai muri sovente e ferro e face.
Poggiava alfine, ed io sul collo invitto
tal percossa avventai, che ’l busto forte
senza capo restò fra’ morti ascritto.
Or mira, e fa’ che sdegno il guardo apporte,
perché può tua pietá d’un uom trafitto
far vita per miracolo la morte.