Quel giorno/Come ti devi contenere

Come ti devi contenere

../Il seme è gettato ../La famiglia IncludiIntestazione 11 dicembre 2023 100% Da definire

Il seme è gettato La famiglia
[p. 14 modifica]

VII.

Come ti devi contenere.


La tua attività è in modo precipuo richiesta dai tuoi interessi e dai tuoi affetti.

Evita le questioni coi vicini, coi compagni di lavoro e se altri le provoca sii paziente e dimostrati forte come hai provato di esserlo più volte: tu che hai sopportato tranquillamente i bombardamenti più tempestanti e insistenti, tu che hai tenuti i nervi a posto nelle attese dell’assalto, che sei stato calmo, [p. 15 modifica]impassibile dinanzi alle offese nemiche, attendendo il momento della riscossa, vuoi comprometterti perchè un cialtrone qualsiasi ti dice cattive parole o ti fa un qualsiasi torto o ti stuzzica con scherzi idioti?

Se l’offesa è seria, se, cioè è veramente offesa, ci sono modi civili per averne ragione anzitutto cercando con fermo contegno di farti rispettare dal provocatore e se il tipo insiste o non vuole riconoscere il tolto, c’è la Giustizia, il Pretore, il Tribunale che ti renderanno in forma pubblica e quindi più solenne, la soddisfazione alla quale hai diritto.

Tu che sei forte, devi essere generoso e non farti ragione colle tue mani: ciò è un reato che la legge punisce, ciò sarebbe indegno di te: per evitare le occasioni e le tentazioni, per non fare che l’abitudine ti conduca a compiere un atto che la tua coscienza riproverebbe poi subito dopo, non portare armi con te. Se sono state necessarie, santificate dallo scopo per il quale erano impugnate, a casa tua diventato borghese, diventerebbero incivili strumenti di sopraffazione, di violenza, di dolore, e le conseguenze di tale condotta sarebbero per te tristi e ancora più per la tua famiglia, perchè certo tu comprendi quanto una prima condanna conduca lontano sulla strada della miseria e della infelicità.

Se appena tornato non trovi da occuparti nel vecchio tuo mestiere, non imprecare, non maledire: ricordati che in trincea hai imparato a far di tutto e che ti sei rivelato minatore, improvvisato fabbro, creato falegname; che sei stato carpentiere, muratore, scalpellino; ricordati che hai fatto strade, forato montagne, tagliato boschi, costruito capanne, edificato case, pensa a ciò e non disperare. Nell’attesa che il ritorno al tuo vecchio mestiere si renda possibile troverai comunque occupazione se vorrai lavorare decisamente, ad ogni costo: il pane non ti mancherà.

Tieni presente tutte le nozioni, tutti gli insegnamenti [p. 16 modifica]che avrai avuto e messo in pratica durante questi scorsi anni, per il tuo lavoro, la tua professione, il tuo mestiere se non come norma tecnica, come elemento di energia, di perfezionamento, di disinvoltura, abbandonando i sistemi del perchè così faceva mio padre, per applicarne altri più rispondenti al fine a tutti comune e per tutti necessario, quello della migliore e più abbondante produzione.

E se ti assalisse un momento di sconforto, ricordati che hai accanto la madre, la sorella, la sposa e confidati in loro e da loro ti verrà conforto e forza per riprendere il cammino e l’energia che esse ti avranno trasmesso, ti farà conseguire vittorioso la meta.

Ricordati delle tue donne, amale e rispettale perchè sono esse che ti hanno lavorato i campi, mantenuto il commercio del tuo negozietto, condotto innanzi la famiglia, sobbarcandosi a sacrifici fisici e morali che forse tu non conoscerai mai nei loro particolari di lacrime ma che ti devono fare dinanzi ad esse umile di riverente riconoscenza e di devota ammirazione.