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bile dinanzi alle offese nemiche, attendendo il momento della riscossa, vuoi comprometterti perchè un cialtrone qualsiasi ti dice cattive parole o ti fa un qualsiasi torto o ti stuzzica con scherzi idioti?

Se l’offesa è seria, se, cioè è veramente offesa, ci sono modi civili per averne ragione anzitutto cercando con fermo contegno di farti rispettare dal provocatore e se il tipo insiste o non vuole riconoscere il tolto, c’è la Giustizia, il Pretore, il Tribunale che ti renderanno in forma pubblica e quindi più solenne, la soddisfazione alla quale hai diritto.

Tu che sei forte, devi essere generoso e non farti ragione colle tue mani: ciò è un reato che la legge punisce, ciò sarebbe indegno di te: per evitare le occasioni e le tentazioni, per non fare che l’abitudine ti conduca a compiere un atto che la tua coscienza riproverebbe poi subito dopo, non portare armi con te. Se sono state necessarie, santificate dallo scopo per il quale erano impugnate, a casa tua diventato borghese, diventerebbero incivili strumenti di sopraffazione, di violenza, di dolore, e le conseguenze di tale condotta sarebbero per te tristi e ancora più per la tua famiglia, perchè certo tu comprendi quanto una prima condanna conduca lontano sulla strada della miseria e della infelicità.

Se appena tornato non trovi da occuparti nel vecchio tuo mestiere, non imprecare, non maledire: ricordati che in trincea hai imparato a far di tutto e che ti sei rivelato minatore, improvvisato fabbro, creato falegname; che sei stato carpentiere, muratore, scalpellino; ricordati che hai fatto strade, forato montagne, tagliato boschi, costruito capanne, edificato case, pensa a ciò e non disperare. Nell’attesa che il ritorno al tuo vecchio mestiere si renda possibile troverai comunque occupazione se vorrai lavorare decisamente, ad ogni costo: il pane non ti mancherà.

Tieni presente tutte le nozioni, tutti gli insegnamenti