Quando nel grembo al mar terge la fronte
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III
PER LA MEDESIMA1.
Quando nel grembo al mar terge la fronte,
Dal fosco della notte apparir suole
Dietro a bell’Alba il Sole,
D’ammirabili raggi amabil fonte,
5E gir su ruote di ceruleo smalto
Fulgido, splendentissimo per l’alto.
Gli sparsi per lo ciel lampi focosi
Ammira il mondo, che poggiar lo scorge:
E se giammai risorge
10L’alma Fenice dagli odor famosi,
E per l’aure d’Arabia il corso piglia,
Sua beltate a mirar qual meraviglia!
Stellata di bell’ôr l’albor dell’ali,
Il rinovato sen d’ostro colora,
15E della folta indora
Coda le piume a bella neve eguali;
E la fronte di rose aurea risplende,
E tale al ciel dall’arsa tomba ascende.
Santa, che d’ogni onor porti corona,
20Vergine, il veggio, i paragon son vili:
Ma delle voci umili
Al suon discorde, al roco dir perdona,
Che ’I colmo de’ tuoi pregi alti infiniti
Muto mi fa, benchè a parlar m’inviti.
25E chi potria giammai, quando beata
Maria saliva al grand’Impero elerno,
Dir del campo superno
Per suo trionfo la milizia armata?
Le tante insegne glorïose, e i tanti
30D’inclite trombe insuperabil canti?
Quanti son cerchj nell’Olimpo ardenti
Per estrema letizia alto sonaro,
E tutti allor più chiaro
Vibraro suo fulgor gli astri lucenti;
35E per l’Eteree piagge oltre il costume
Rise seren d’inestimabil lume.
Ed Ella ornando ovunque impresse il piede
I fiammeggianti calli, iva sublime
Oltra l’eccelse cime
40Del cielo eccelso all’insalibil sede,
Ove il sommo Signor seco l’accolse,
E la voce immortal così disciolse:
Prendi scettro e corona: e l’universo
Qual di reïna a’ cenni tuoi si pieghi;
45Nè sparga indarno i prieghi
Mai tuo fedel a te pregar converso:
E la tua destra a’ peccator gli immensi
Nostri tesori a tuo voler dispensi.
Così fermava: e qual trascorsa etate
50Non vide poi su tribolata gente
Dalla sua man clemente
Ismisurata traboccar pietate?
E benchè posto di miserie in fondo
Non sollevarsi e ricrearsi il mondo?
Note
- ↑ Leggansi le lodi che fa di questa Canzone il Muratori Della Perfetta Poesia, tom. IV, a carte 246. Milano, 1821, ediz. de’ Classici Italiani.