Qual è senza danar innamorato
Questo testo è incompleto. |
◄ | Tre cose solamente mi so' in grado | Sed i' credesse vivar un di solo | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
C
Attende vanamente, per uscir di povertá, ia morte del padre.
Qual è senza danar innamorato
faccia le forch’e ’mpiccliis’elli stesso,
ch’e’ non muor una volta, ma piú spesso,
4che non fa que’, che del ciel fu cacciato.
E io, tapin! che, per lo mi’ peccato,
s’egli è al mondo Amor, cert’i’son esso,
non ho di che pagar potesse un messo,
8se d’alcun uom mi fossi richiamato.
Dunque, perché riman ch’i’ non m’impicco?
Che tragg’un mi’pensèr, ch’è molto vano:
11c’ho un mi’padre vecchissimo e ricco,
ch’aspetto ched e’muoi’a titano a mano;
ed e’ morrá quando ’l mar sará sicco,
14si l’ha Dio fatto, per mio strazio, sano!