Prigionieri/Quarta sintesi
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Quarta sintesi
Casamatta trasformata in dormitorio dei prigionieri. Un centinaio di letti di paglia sotto vòlte bassissime. La scena è illuminata solamente da due candele infisse nel collo di due bottiglie.
Luca
Walter, facci un po’ la Bajadera e la danza del ventre!
1° Prigioniero
No! Prima vogliamo applaudire la celebre chanteuse parigina! La danzatrice costituirà il secondo numero dello spettacolo.
Walter
alzandosi con smorfia da grande artista e con movenze effeminate:
Non si può cantare, in questa lurida atmosfera satura di microbi! Mio Dio! Non muovete la paglia! Si soffoca! (Walter prova due o tre passi di danza, poi a Luca, mettendo una mano a coprivoce) Ci sono troppi villani, qui dentro! Dio! Si soffiano il naso nelle mutande!... Vi avverto che se ridete o fate chiasso (aumentando il sussiego e le smorfie) non faccio più nulla... e mi ritiro nel mio camerino.
2° Prigioniero
strisciando sul ventre:
Sooono il gran serpeeente ideaaale!
3° Prigioniero
urlando:
Amici!... Ora... entra... entra la pazziiia!
Il sergente Barbalonga
burbero:
Silenzio! E spegnete i lumi!
Si spengono i lumi.
Luca
contraffacendo la voce per beffa:
Barbaloo! Barbaloo!
Barbalonga
mordendo le parole con ira:
Walter, non rompermi le scatole anche di notte!
Luca
contraffacendo la voce:
Barbalooo! Barbalooo! Barbalooo!
Molte voci
da tutte le parti:
Accidenti! Maledizione! Non si può mai dormire! È una vergogna! Mascalzoni!
Vocio confuso, bestemmie, urli di collera sotto oggetti invisibili lanciati che colpiscono i dormienti.
Walter
viene dal fondo, si china su Luca:
Ecco! Ho tutto il necessario! Spalmami bene questo rosso sul petto. Sí. Cosí. Dipingimi una larga ferita slabbrata e sanguinante...
Walter accende una candela e, cercando di coprire la luce, predispone il suo vestito alla pantomima tragica che sta per iscenare con Luca e gli altri suoi compagni. Poi si corica supino, con le braccia spalancate nella posa di un uomo colpito in una rissa.
Pausa di silenzio. Luca alza la voce, fingendo un’ira terribile:
Canaglia! Vigliacco! Ladro! Mollami o ti uccido!
Scoppia la finta rissa urlante.
1° Prigioniero
Capoposto! Capoposto!
Luca
con voce melodrammatica:
Compagni! Per carità! Fermatevi! Pensate a vostra madre! Separateli! Aiutatemi a separarli! Sono pazzi! Sono pazzi! Si scannano.Il sergente Barbalonga
giunge trafelato con due soldati armati, baionette in canna:
Largo! Fate largo! Per Dio! Silenzio! Un po’ di luce!
Si riaccendono le candele portate dai prigionieri che si affollano intorno al sergente chino su Walter. Subito scoppia una risata fragorosa. Il sergente si rialza deluso e feroce.
Ho capito. Va bene. Domani vi schiaffo tutti dentro. Silenzio! Per Iddio! E spegnete i lumi!
Si spengono i lumi.
Luca
a bassa voce a Walter:
Io non ho sonno. Voglio anzi vegliare, per scoprire la canaglia che ci deruba la notte.
1° Prigioniero
Sono tutti ladri, qui dentro! (Silenzio) Non riuscirai a star desto! A una certa ora, piomba sempre su di noi un sonno invincibile! Un sonno di caucciù nero!... Un sonno viscido di otri gonfi d’acqua in fondo alla stiva d’un veliero africano nella notte di pece atroce sul mare tropicale!... Un sonno che pompa la vita!... Si vorrebbe sfuggire alle sue ventose, ma non è possibile!... Se con uno sforzo tremendo tu riesci a staccarle dalla nuca ecco il sonno fa crollare su di te i suoi grattacieli neri! (Silenzio) Valanghe reti immensi eserciti di numeri aggressivi ti precipitano sulla testa! (Pausa) Io penso che le esalazioni della cloaca ci sconvolgono il cervello!
Luca
Walter, spiegami questo enigma. So che di notte Rosina è chiusa a doppia chiave, eppure quando mi sveglio sento sempre il suo profumo speciale!
1° Prigioniero
accostandosi:
L’ho sentito anche io!
Walter
Illusioni! Tutti i profumi soavi fanno pensare a Rosina...
1° Prigioniero
È vero. Ma qui non vi sono che fetori. Dio! Che contadino! (Offrendogli il suo fazzoletto) Senti questo profumo? È migliore di quello di Rosina! (Lungo silenzio. Rimescolio torbido di corpi che si preparano a dormire e di altri che continuano a russare)
Rosina
entra da destra strisciando fra i dormienti. Ha la testa coperta da una mantiglia nera. Si inginocchia sul petto di un prigioniero addormentato supino e gli parla con la voce di una bambina:
Papà, papà... Caro papà, mio. Sei appena venuto e te ne vuoi ritornare al fronte!... Perché non hai passato il Natale con noi? Che brutto Natale! Sono scappata da tavola prima della frutta e mi sono messa a piangere nel buio, pensando a te! Non sai che mamma è cattiva quando non ci sei tu? Mi sgrida sempre e mi lascia sola in casa. Tutta sola per tante ore. Dice che va fuori a impostare le lettere per te... Non partire, caro papà, non lasciarmi!
Lungo silenzio con russare intermittente. Il dormiente si scuote sotto le ginocchia di Rosina come in preda ad un incubo. Rosina cautamente si stacca da lui e si avvicina ad un altro dormiente. Si siede
sul petto di questo e, col busto irrigidito, con la testa sempre coperta dalia mantiglia nera, implora con voce di donna anziana, angosciata, rotta dai singhiozzi.
Figlio mio, carne mia, sangue mio, torna dalla tua mamma che non può più vivere senza di te! Grida ai nemici di risparmiarti alla tua mamma! Grida che piuttosto uccidano me! Se tu muori io pure muoio, lo sai!... Sono vecchia, e quest’inverno la tosse mi ha tolto le ultime forze...
Lungo silenzio con russare intermittente. Rosina si avvicina a Luca, supino presso la ribalta. Gli si corica sopra, bocconi, e gli parla sulla bocca, con voce di donna appassionata:
Sono sola questa notte, e ti penso e ti chiamo, con tutto il cuore, con tutto il sangue! Tutti i nostri giorni felici mi passano nella mente. Mi pare che non godremo più giorni cosí belli. Ma io ti adoro e non domando più grandi cose al destino! Penso con terrore alla tua vita. Prego Dio di conservartela. Abbi fede nella tua piccola Maria, te ne scongiuro! Vivo chiusa in casa, senza vedere nessuno! Certo, una donna sola è spesso insidiata dai soliti bellimbusti in cerca di avventure. Io non sono come 1e altre donne. Ti penso sempre e mi nutro con ricordi di te, di noi, dei nostri baci. Torna presto, o piuttosto vinci presto i nostri nemici! e torna fra le braccia della tua Maria!
Rosina si stacca da Luca e scivola via nel fondo buio della camerata.
Luca
sussulta e strilla:
L’orologio, l’orologio! Ho sentito rubarmi l’orologio. (Trambusto generale, vocio).
Walter
fingendo di svegliarsi allora:
Che succede? E’ ancora buio, dev’essere molto presto.Luca
Mi hanno rubato l’orologio! Maledetti ladri!
Walter
Perché ti lamenti? Senza orologio dimenticherai la tragica lentezza del tempo.
1° Prigioniero
Ecco! Ecco! Delizioso! Non lo sentite? E’ un profumo fatto di mille profumi! Certi giardini in primavera...
Walter
La notte è una ladra profumata...
Sipario