Premio, che a ben amarti il cor conforte
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Pompeo Figari
XI1
Premio, che a ben amarti il cor conforte,
Il promesso non è regno superno:
E non è solo il sì temuto Inferno,
Che di offenderti, o Dio, timor mi apporte.
5Tu mi muovi, o mio Dio, mi muove il forte
Duolo, onde affisso e lacero ti scerno
Su quella croce, muovemi il tuo scherno,
Muovonmi le tue piaghe e la tua morte.
Muovemi al fine il tuo sì grande amore:
10Sicchè amor senza Cielo in me pur fora,
Fora ancor senza Inferno in me timore.
Speme di dono alcun non m’innamora;
Che, ciò che spera non sperando, il cuore
Tanto ti adorerìa quanto t’adora.
Note
- ↑ A Dio. Questa traduzione d’un Sonetto Spagnuolo da alcuni creduto di Santa Teresa, da altri di San Francesco Saverio.