Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi/In Parigi a madama Du Bocage
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IN PARIGI
A
MADAMA DU BOCAGE1
MADRIGALE
Su queste della Senna illustri rive,
Dove begl’inni tu da l’aurea cetra
Spesso sciogliesti a l’etra,
Mille pur care alle Castalie Dive
Donne s’udiro ancora;
E mille Grecia, e mille Italia onora
Donne, che di febei lauri le chiome
Cinsero, e chiaro ancor ne suona il nome.
Ma de l’Anglia l’Omero
Quando a emular tu prendi,
E con nobile altero
Carme lo vinci, a di rossor lo accendi;
Se di Voltaire appresso
Per cui più grande è il grande Enrico istesso,
Tu de l’epico canto
T’ergi su l’ali, e il vanto
Hai di eternar Colombo, e i franti legni
Ch’ei spinse, il mar sprezzando, a ignoti regni,
Qual può la Grecia, qual l’Italia, quale
La Francia può donna additarne eguale?
Note
- ↑ [p. 231 modifica]Maria Anna Duboccage nutrì per la Grismondi que’ sentimenti di gradevole amicizia, che un genio uniforme poteva inspirare; e la onorò con eleganti versi, che si leggono nell’ultima edizione delle opere di questa illustre francese poetessa.