Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi/A monsignor Mario Lupo
Questo testo è completo. |
Paolina Secco Suardo - Poesie (1820)
A monsignor Mario Lupo
◄ | Sulla favola di Leandro ed Ero | Giunta in Verona | ► |
A MONSIGNOR
MARIO LUPO
CANONICO E PRIMICERIO1
SONETTO
Signor, che di tua Patria il grido estolli
Con sì degne del cedro elette carte,
E dell’atre tenebre, ond’eran sparte
Le vetuste sue glorie, il vel ne tolli,
Godi pur nel veder spiranti e molli
Bronzi, e marmi a tua laude, e plauso farte
D’Europa tutta ogni più culta parte,
Non che questi a te grati Orobii colli:
Non isdegnar però tra gli onor tuoi,
Se di mia man sulla vicina sponda
Volli un tenero allor sacrarti anch’io:
Segnato ei del tuo Nome i rami suoi
Metterà altero, il bacerà seconda
L’aura a miei voti, e nudrirallo il rio.
Note
- ↑ [p. 229 modifica]Mario Lupo canonico primicerio della cattedrale di Bergamo, era dotato di finissima critica, e di erudizione vastissima specialmente in materie ecclesiastiche. Tra le altre sue opere, quella, cui Lesbia accenna, — Codex diplomaticus Civitatis et Ecclesiæ Bergomensis — gli acquistò celebre fama in tutta l’Europa. Il Capitolo volle onorare la memoria di Lui erigendogli sculto in marmo un Busto colla notabile epigrafe: Mario Lupo adhuc viventi. E la Provincia gli coniò una Medaglia.