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NOTE


(a) Mario Lupo canonico primicerio della cattedrale di Bergamo, era dotato di finissima critica, e di erudizione vastissima specialmente in materie ecclesiastiche. Tra le altre sue opere, quella, cui Lesbia accenna, — Codex diplomaticus Civitatis et Ecclesiæ Bergomensis — gli acquistò celebre fama in tutta l’Europa. Il Capitolo volle onorare la memoria di Lui erigendogli sculto in marmo un Busto colla notabile epigrafe: Mario Lupo adhuc viventi. E la Provincia gli coniò una Medaglia.

(b) Filippo Rosa Morando Veronese era uno de’ più begli ingegni d’Italia. La lettura assidua de’ Classici Greci, Latini, e Italiani gli avea inspirato quel gusto finissimo che regna ne’ suoi componimenti. Cessò di vivere nella fresca età d’anni 25. La penna d’Ippolito Pindemonte ne scrisse l’elogio.

(c) Giuseppe Torelli di Verona, illustre matematico, letterato insigne, e poeta elegantissimo, fu tra gli Amici distinti di Lesbia, e seco Lei tenne letteraria corrispondenza.