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A MONSIGNOR
MARIO LUPO
CANONICO E PRIMICERIO(a)
SONETTO
Signor, che di tua Patria il grido estolli
Con sì degne del cedro elette carte,
E dell’atre tenebre, ond’eran sparte
Le vetuste sue glorie, il vel ne tolli,
Godi pur nel veder spiranti e molli
Bronzi, e marmi a tua laude, e plauso farte
D’Europa tutta ogni più culta parte,
Non che questi a te grati Orobii colli:
Non isdegnar però tra gli onor tuoi,
Se di mia man sulla vicina sponda
Volli un tenero allor sacrarti anch’io:
Segnato ei del tuo Nome i rami suoi
Metterà altero, il bacerà seconda
L’aura a miei voti, e nudrirallo il rio.