Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi/A Polidete
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A POLIDETE
NOME ARCADICO
DEL C.re IPPOLITO PINDEMONTE1
EPISTOLA
Queste, che or leggi d’ogni grazia ignude
Sebben dettolle amor semplici note,
Con man ti scrive non ben ferma ancora
Lesbia, la tua fedel Lesbia, a gran pena
5Di lenta febbre a lo squallor, e d’empj
Minacciosi dolor sottratta a l’ire.
Ma in preda ancora a’ più crudei dolori
Mai di seguirti non cessò su l’ale
De’ suoi pensieri a’ più remoti lidi,
10A’ quai varcar ti piacque disprezzando
Gli scogli, e i mostri d’infamato nome,
Che pur fecer fra tanti orridi affanni
Tremare un giorno il tuo sagace Ulisse,
Quando distrutte d’Ilïon le mura
15Volgea per lunghi error d’Itaca al regno.
Oh quante volte allor che più tacea
Cheta la notte, e le mie membra lasse
A dolce sonno in braccio avean riposo,
Veder mi parve ancor ne’ sogni miei
20Il legno che portavati veloce
Del Siciliano mar per mezzo a l’onde;
E quante volte di veder pensando
Fremerti intorno il tempestoso flutto
Piansi, tremai, e mille prieghi, e voti
25Pel caro Polidete al ciel mandai!
Ma fuggano i timori, ogni periglio
Tu già vincesti, e già s’appressa il giorno
Che fra gli evviva de’ tuoi fidi amici
De l’Adige a bear ne andrai le rive.
30Tale il Maffei solea sparger di gioja
Un dì le stesse rive allor che viste
Varie cittadi e varie estranie genti
Pieno d’alto saper i nuovi allori
Iva a deporre a la sua patria in seno.
35Amori, Idalj amor, l’aurata cetra
Di Polidete ad accordare usati,
Per lui vegliate al cocchio suo d’intorno
Lievi l’ale agitando, ogn’atra cura
Ne cacciate lontana, e ognor pingete
40Immagini leggiadre a lui davante.
E se pur qualche nube il bel sereno
De’ pensier suoi deve turbar, se alcuna
Stilla di pianto dee bagnargli i lumi,
Deh! sia soltanto allor che voi godrete
45A lui di Lesbia rammentar le pene.
- ↑ [p. 231 modifica]Ippolito Pindemonte ebbe per Lesbia altissima stima; la rammenta in più luoghi con somma laude, e a Lei intitolò alcuni suoi componimenti. Egli trovavasi a Napoli quando gli fu scritta questa Epistola.