Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/XXIX

XXIX

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XXVIII XXX

 
Se d’alto avien ch’alcuno abbasso smonte
sostenga con prudenza in man la briglia,
ché chi d’abandonarsi si consiglia
vendica mal, se peggiora sue onte.

L’efetto il mostra e le ragion son pronte,
perch’agiungendo al mal maggior s’appiglia.
Adunche a conservarti t’assottiglia,
perché col tempo poi salga e rimonti.

Questo apruova il poeta mantovano
e chiunche ha iscritto degno di memoria
che, durando, ogni cosa si conduce.

Fama s’acquista e sempiterna gloria,
sicch’ogni altro partito è iscarso e insano,
ma sol questo è che l’uon salvo riduce.