Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/LXVIII

LXVIII

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LXVII LXIX

 
Quando il Fulminator crucciato tona
e par ch’ognun trepidando ispaventi
e porti gli occhi per fuggire attenti,
ma’ non si può schifar quel che ’l ciel dona.

E s’è così che chiara fama suona
per l’opre degne, el laurear convienti:
proprio di quel da tralci de’ sermenti
si spicca porterai degna corona.

Poi c’hai sì desta e nobil fantasia
che tutte le ragion sai per apporre,
atto inventor di nuova poesia,

se le cronache in versi puoi esporre,
quanto a te gloria e a noi grato fia
che di tal priminenza ci soccorre!

Se di me puoi disporre
niun lo sa me’ di te, dolze Iscambrilla,
ma tien pur saldo, se ’l cervel vagilla.