Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/LXIX

LXIX

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LXVIII LXX

 
Dove femmine son, matti e villani,
ogni cosa va a guazzo e mal governo;
né so che di là poi peggio in inferno
trovar si possa, o processi pur strani.

Qua fra vicini o prossimi o lontani
mai si può trovar posa in sempiterno;
qua non parenti, amici o amor superno
si riconosce al menar delle mani.

Di qua, materiale e sensitivo,
ogni cosa si palpa, gusta o sente;
faccisi mille morti vivo vivo.

Di qua s’afronta ogni strano accidente,
qua si consuma ogni pensier lascivo,
lasciasi alfin la vita e il rimanente.

Di là nulla si sente,
perché niun ci ritorna e stianne a detto,
ma credo in tre persone in pari effetto.