Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/CL

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CXLIX CLI

 
Io veggio tesi per diverse strade
occulti lacci, ispaventosi e strani,
per prender tal, che per li aperti piani
passa a periglio di taglienti spade.

Ma nessun dubbi che molte fïate
vi dà che ta’ pensier tutti eran vani,
e tal ne tesi già che dalle mani
il tenditor di lui punto discade;

ché spesso avvien che l’uomo invesca l’amo
per avere ugelletti e prende mosche,
e talvolta se stesso impania e sozza;

e tal, seguendo le sue voglie fosche,
credendo, per mal far, seguire al colmo,
rompesi il capo, quanto in ciò più cozza.