Poesie (Eminescu)/XII. I misteri della notte
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XII.
I MISTERI DELLA NOTTE.
Quando dall’auree stelle
la notte scende pian pianino
coll’ombre sue sospirose,
co’ suoi silfi danzanti,
5co’ suoi sogni d’amore;
quanti cuor di piacere
fa batter leggermente!
ma quanti cuor dolorosi
il suo canto mistico opprime....
10il suo canto carezzevole,... sottovoce.
Due ombre biancheggianti
come fiocchi di neve
i raggi della bianca luna
me le filano, me le uniscono
15per tutto l’avvenire;
e due angeli cantan flebilmente,
piangono nella notte flebilmente
e si spengon come due stelle,
che, in un amplesso, lievi lievi
20s’uniscano, cadendo a terra.
In un nido di tortorelle,
leggiero come una farfalla,
Eros saltella follemente;
lo carezza, lo riscalda
25con un sogno di misterioso amore;
e, nella nuvola di profumi,
due anime di fiori
lo sposo della notte distacca,
e, col fantastico suo susurro,
le respira, finché muoiono.
Quando dall’auree stelle
la notte scende lieve lieve,
quanti cuori sorridenti,
ma quanti in sospiri
lascia lieve lieve!
Che farci? cosi è per noi il destino:
padrigno troppo spesso,
ad uno concede il mondo,
all’altro dà battesimo
di rugiada di lagrime.