Poesie (Campanella, 1915)/Scelta di alcune poesie di Settimontano Squilla/85. Salmodia, che invita il cielo e le sue parti ed abitatori a lodar Dio benedetto

85. Salmodia, che invita il cielo e le sue parti ed abitatori a lodar Dio benedetto

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85. Salmodia, che invita il cielo e le sue parti ed abitatori a lodar Dio benedetto
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Salmodia che invita il cielo e le sue parti ed abitatori
a lodar Dio benedetto

Dal ciel la gloria del gran Dio rimbomba 1.
egli è sonora tromba — a pregi tanti;
i lumi stanti — e que’ ch’errando vanno,
musica fanno 2.
5Musica fanno per ogni confino,
dove il calor divino — il ciel dispiega 3,
ed amor lega — tante luci, e muove
altronde altrove.

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Altronde altrove tutti van correndo,
10te, Dio, benedicendo — e predicando,
dolce sonando, — ch’ogni moto è suono,
come io ragiono.
Cosí io ragiono. Aimè! ch’udir non posso;
ch’innato rumor grosso — è, che m’occupa
15l’orecchia cupa, — ed un molino vivo
me ne fa privo 4.
Se mi fa privo, — voi, spiriti eletti 5,
che non siete soggetti — a corpo sordo,
fate un accordo — al suon di tai strumenti
20co’ vostri accenti.
Co’ vostri accenti, sacri, intellettuali,
d’una spiegando l’ali — in altra stella,
vostra favella, — «Santo, Santo, Santo»
dicete intanto.
25Dicete intanto, ardenti Serafini,
sagaci Cherubini, — e giusti Troni,
Dominazioni, — Virtú e Potestati
e Principati;
principiate, Arcangeli; e seguite,
30Angeli 6, che venite — a darmi aiuto 7.
Da voi, perduto — il corpo, in cielo accolte
son l’alme sciolte.
O alme sciolte, o patriarchi grandi,
profeti venerandi 8, — in cortesia,
35la salmodia — di Davide canoro
dicete in coro.
Dicete in coro, apostoli 9, che ’l mondo
vinto e reso fecondo — di virtuti,
e risoluti — fatto avete noi
40di seguir voi.
Di seguir voi gli martiri non tardi 10,
con l’animo gagliardi — e sparso sangue»
fan che non langue — la musica nostra
nell’alta chiostra.

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45Dall’alta chiostra, con varie dottrine,
anime pellegrine — confessare 11
odo per mare, — per terra e per cielo
vero il Vangelo.
Vero il Vangelo voi, vergini caste 12,
50virilmente provaste — a chi udir vuole:
l’eterea mole — or per questo e le stelle
son vostre celle 13.
Oh sante celle, murate di luce,
che ’l passar vi conduce, — non ritiene,
55ad ogni bene! — E quelle vie di latte
per voi son fatte 14.
Per voi son fatte le scene e l'istorie 15
delle divine glorie, — ché a mirarle
e celebrarle — vi dá il primo fuoco
60possanza e luoco.
Per ogni luoco Dio quant’have in mente
vuol che si rappresente — in cielo. E poi
de’ segni suoi — tu, suolo e mar, ti adempí
di tempi in tempi 16.
65Di tempi in tempi Ariete, Cancro e Libra
e Capricorno vibra — l’alte idee 17;
quante si dee — all’arte, alla natura
virtú e figura,
virtú e figura per il sol deriva,
70statua, immagin piú diva — del Monarca,
lucerna ed arca — di deitate in suso,
padre quaggiuso.
Padre è quaggiuso, che la terra impregna,
perch’a’ figli sovvegna 18. — Poi la luna
75virtute aduna — d’ogni stella, e dice
esser nutrice.
È ben nutrice amorosa e veloce 19,
se ’l gielo e l’ardor nuoce, — il fa soave.
Or sembra nave, — or globo, or mezzo tondo
80per ben del mondo 20.

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Per ben del mondo ne’ splendor superni
degli enti non eterni — è misurato
la vita e ’l stato; — e nelli sacri giri
parmi che ’l miri 21.
85Parmi ch’io miri quella Provvidenza,
che da tanta eloquenza — si celèbra.
Mia squilla è ebra — per troppo desio
di cantar vosco, o stelle, il grande Dio:
gloria all’omnipotente Signor mio! 22.

1. Coeli enarrant gloriam Dei.

2. Ch’e’ faccino musica e moto, perché ogni moto è suono, e ben lo disse Pitagora, e molti santi l’udîro, ecc.

3. Che il calore spiegò il cielo, e le stelle sieno d’amore della conservazione unite e mosse. Vedi la Filosofia e Metafisica.

4. Perché non si sente da noi la musica del cielo, come il molinaro non ode le parole, ecc.

5. Parla agli angeli.

6. I nove cori degli angeli secondo san Dionigi, e conformi alle metafisiche primalitá.

7. Gli angeli della ultima ierarchia amministrano le cose nostre.

8. Parla a’ santi del Vecchio Testamento.

9. Poi a quegli del Nuovo. Mirabile encomio degli apostoli.

10. A’ martiri.

11. A’confessori.

12. Alle vergini.

13. Le stelle sono celle dell’anime beate, che non ritengono né il moto né la vista, ma piú la aiutano.

14. La Galassia essere fatta per via de’ santi spiriti, fu opinione anche di Pitagora; e ’nvero senza tal fine non par che si possa di lei dire cosa probabile, oltre quello che dice l’autore per la varietá degli enti inferiori in Filosofia.

15. «Scene» ed «istorie» chiama l’esistenza e la diversitá degli enti.

16. Nota come le cose si multiplicano da Dio negli angeli, dagli angeli nel cielo, dal cielo in terra e mare.

17. Pe’ quattro segni cardinali le influenze piú scendono con l’Idea.

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18. Encomio vero del sole in cielo e ’n terra.

19. Della luna l’uso, ecc.

20. La luna col calor blando apre e fa esalare il calor robusto, e mitiga il freddo grande, e con la varietá di sue facce lucenti fa la varietá in terra, e gli tempi, ecc.

21. Che ne’ moti delle stelle stia la misura delle cose e vite inferiori, altrove s’è detto, e Platone ed Aristotile lo confermano.

22. Commiato della canzone, parlando alle cose chiamate alla glorificazion di Dio.