Plebiscito delle province venete e di Mantova
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Scrutinio del plebiscito delle Provincie Venete e di Mantova
Seduta pubblica del 27 ottobre 1866.
In Venezia, addi 27 ottobre 1866, ore 9 antimeridiane, nella Sala detta dello Scrutinio, nel Palazzo Ducale.
L'art. 12 del Reale Decreto 7 ottobre 1866 commette a questo Tribunale di Appello di procedere oggidì in Seduta pubblica allo spoglio generale dei risultati parziali delle votazioni già seguite a' sensi dell'art. 1 dello stesso Decreto nei Comizi dei Cittadini delle Provincie Italiane testè liberate dalla occupazione Austriaca, convocati nei giorni 21 e 22 ottobre andante, per dichiarare la loro volontà sulla formula:
«Dichiariamo la nostra unione al Regno d'Italia sotto il Governo Monarchico Costituzionale del Re Vittorio Emanuele II e de' suoi Successori».
Ai risultati parziali di quelle votazioni debbono eziandio aggiungersi i voti degli Italiani delle Provincie testè liberate, che, dimorando in altra parte del Regno, hanno dichiarata per iscritto la loro volontà innanzi al Pretore del Mandamento della loro dimora, giusta l'art. 10 del citato Decreto 7 ottobre.
Per ottemperare al Decreto ed in conformità degli Avvisi ieri pubblicati, il Tribunale di Appello mosse dal Palazzo di sua residenza alle ore 8 ½ di questa mattina, recando seco suggellati gli spogli parziali ed i Verbali pervenuti dalle diverse Preture e si trasferì nel Palazzo Ducale, dove prese seggio nella sala detta dello Scrutinio.
Seggono in Tribunale:
S. E. il Signor Comm. Sebastiano Tecchio, Presidente
ed i Signori Consiglieri d'Appello:
Giuseppe Nob. Mutinelli Dott. Pietro Boldrin Lodovico Lazzaroni Carlo Combi Dott. Abbondio Pradelli Paolo Castagna Giov. Batt. Ederle Angelo Nob. Bosio Angelo Nob. Ridolfi |
Cav. Giuseppe Ruffoni Giuseppe Grubissich Dott. Giovanni Brugnolo Antonio Carraro Dott. Vincenzo Sellenati Dott. Francesco Provasi
Dott. Angelo Puccinali, Consigliere del Trib. Comm. Marittimo di Venezia, Sussidiario presso l'Appello.
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Il Pubblico Ministero è rappresentato dal Sostituto Procuratore Superiore di Stato Dott. Valentino Forlatti. Tengono ufficio di Segretari d'Appello:
Il Signor Aggiunto Segretario Federico Nob. Gambert, l'Aggiunto in sussidio Sig. Dott. Antonio Pasini, ed i Signori Ascoltanti in sussidio Dottor Emilio Federici e Jacopo Scolari.
Per invito del Presidente intervennero ad assistere alla giudiziale Seduta:
Il Consigliere dei Conti Signor Pietro Gianasso ed i Signori Ufficiali Contabili Antonio Locatelli, Gaetano Zerbetti e Paolo Albani.
La parte della Sala non occupata dal Tribunale è aperta al pubblico accesso.
Hanno posti distinti i Consoli delle Potenze estere residenti in Venezia, i Rappresentanti le Autorità Politica, Giudiziaria e Militare del Regno, il Municipio, l'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti ed altri Corpi accademici, i Capi dell'Istruzione pubblica, gli Avvocati, Notai, Giornalisti ed altre persone specialmente invitate. Il servizio d'onore e d'ordine è affidato alla Guardia Nazionale.
Il Presidente, ordinato che sieno deposti sul banco, suggellati quai sono, gli spogli parziali e relativi documenti pervenuti dalle diverse Preture, e dichiarando aperta la Seduta, pronunciò queste parole:
- Signori!
Il Tribunale di Appello, al quale ho l'onore di presiedere, è oggi chiamato all'ufficio di riconoscere mediante lo spoglio generale delle votazioni parziali, se i Cittadini delle Provincie testè liberate dall'occupazione Austriaca siensi pronunciati, e con quanta pienezza di consentimento, sulla formola scritta nel Reale Decreto 7 ottobre andante: Dichiariamo la nostra unione al Regno Monarchico-Costituzionale del Re Vittorio Emanuele II e de' suoi Successori.
Più nobile e gradito ufficio di codesto non poteva venirci commesso; avvegnachè, eziandio prima che si ponga mano all'opera, sia universale la convinzione che il Plebiscito è riuscito tale da metter suggello alle aspirazioni di questa elettissima e dilettissima parte d'Italia, rese evidenti per sì lunga via di dolori, dei quali non giova richiamare la memoria in questo faustissimo giorno di letizia.
- Signori!
Per agevolare e rendere ordinato lo spoglio, saranno prima separati i Protocolli pervenuti all'Appello da ciascheduna delle Provincie Venete e da quella di Mantova, cominciando dalla Provincia di Venezia e via via progredendo sino al compiuto esaurimento.
Di ognuna di queste Provincie saranno registrati e manifestati i voti quali emergono dai Verbali a noi trasmessi dalle rispettive Preture Urbane e Foresi; sicché verremo partitamente a rilevare i voti delle distinte Provincie.
Indi terremo nota e daremo conto dei voti degli Italiani che a queste stesse Provincie appartengono, ma dimorano in altre parti del Regno, ed hanno espressa la loro volontà sulla formola dianzi riportata, nei modi divisati dall'articolo 10 del Reale Decreto 7 ottobre. Da ultimo compileremo il risultamento complessivo dei raccolti suffragi.
In seguito a queste parole del Presidente, sciolti i suggelli degli involti si diede principio all'operazione alla quale presero parte tutti i componenti la seduta giudiziale.
Omissis.
Ultimato così lo spoglio dei voti e verificate le cifre, tutti i componenti la Seduta giudiziale si levarono in piedi, e il Presidente fece la proclamazione che segue:
Sulla formula: Dichiariamo la nostra Unione al Regno d'Italia sotto il Governo Monarchico-Costituzionale del Re Vittorio Emanuele II e de' suoi Successori, lo spoglio generale dei voti dei Cittadini delle Provincie Italiane teste liberate dall'occupazione Austriaca, ha dato questi risultamenti:
Voti validi | N. | 641827 |
Schede nulle | » | 370 |
Dei voti validi sono | pel sì | N. | 641758 |
» » » | pel no | » | 69 |
Non appena ciò proclamato, le persone che si trovavano stipate nell'Udienza proruppero in applausi unanimi, fragorosissimi, acclamando l'Italia e il suo Re.
E il Presidente ad alta voce: In nome dell'Italia e del Re dichiaro sciolta la Seduta.
Indi per secondare le mossegli istanze, il Presidente si fece al gran verone che guarda la piazzetta di S. Marco, dove era raccolto infinito numero di Popolo. E di là disse solennemente:
Cittadini!
Il risultato finale del Plebiscito degli Italiani delle Provincie Venete e di quella di Mantova, testè liberate dall'occupazione Austriaca, fu dal Tribunale di Appello riconosciuto e pubblicato nei termini che riferisco:
Voti dati validamente | N. | 641827 | |
E di questi soli | » | 69 | pel no |
Tutti gli altri | » | 641758 | pel sì |
Viva l'Italia! Viva il Re!
Senza più il Presidente si ritirava, e il Popolo con gioia ineffabile ripetea quegli evviva.
Poi furono riposte in buste separate e distinte secondo le rispettive loro provenienze, onde farne un inserto da custodirsi nell'Archivio del Tribunale di Appello, tutte le carte venute al banco del Magistrato e prese in esame all'atto dello spoglio. E infine fu redatto, letto, approvato, sottoscritto da tutti i componenti la Seduta giudiziale e munito del suggello d'Ufficio, il presente processo Verbale in quattro orginali; l'uno dei quali sarà deposto nelle mani di S. M. il Re, l'altro in quelle di S. E. il Signor Ministro Guardasigilli, il terzo negli Archivi generali del Regno e il quarto, insieme colle carte or ora accennate, nell'Archivio del Tribunale di Appello.
SEBASTIANO TECCHIO, Presidente.
Consiglieri | |
Giuseppe Mutinelli | Dott. Pietro Boldrin |
Lodovico Lazzaroni | Carlo Combi |
Abbondio Pradelli | Paolo Castagna |
Giov. Batt. Ederle | Angelo Bosio |
Angelo Ridolfi | Giuseppe Ruffoni |
Giuseppe Grubissich | Giovanni Dott. Brugnolo |
Antonio Carraro | Vincenzo Dott. Sellenati |
Francesco Provasi | Dott. Angelo Piccinali |
Valentino Dott. Forlatti, Sost. Proc. Sup. di Stato. | |
Contabili | |
Pietro Gianasso, Cons. | Antonio Locatelli, Uff. |
Gaetano Zerbetti, Uff. | Paolo Albani, Uff. |
Segretari | |
Federico Gambert | Antonio Dott. Pasini |
Dott. Emilio Federici | Jacopo Scolari. |
Nella seduta del 31 ottobre 1866, constatato che nello spoglio dei voti del circondario della Pretura di Rovigo erano stati compresi i voti affermativi dati nella città di Rovigo ma per errore omessi quelli degli altri comuni di quel distretto e che inoltre dovevano esservi aggiunti alcuni altri voti dati da cittadini appartenenti alle Provincie testè liberate dall'occupazione austriaca ma dimoranti in altre parti del Regno, si dichiarava doversi registrare e notificare l'ultimo risultamento del Plebiscito nei seguenti termini:
Voti validi |
Voti pel Sì |
Voti pel No |
Schede nulle | |
Cifre pubblicate nel 27 ottobre | 641827 | 641758 | 69 | 370 |
Cifre aggiunte come sopra | 5488 | 5488 | » | 1 |
Somma finale | 647315 | 647246 | 69 | 371 |
Processo verbale di presentazione a S. M. il Re ed accettazione del Plebiscito delle provincie Venete e di Mantova.
L’anno 1866, il giorno 4 del mese di Novembre, nella Sala del Trono del Palazzo Reale in Torino;
Alla presenza di S. M. il Re d’Italia Vittorio Emanuele II, circondato dalla Reale sua Famiglia, accompagnato dalla sua Casa Militare, ed assistendo:
Gli Eccellentissimi Collari dell’Annunziata;
Il Presidente del Senato e della Camera dei deputati;
I Ministri di Stato;
I Ministri Segretari di Stato componenti il Ministero;
Il Presidente del Consiglio di Stato;
Il Primo Presidente ed il Procuratore Generale, il Presidente di Sezione e l’Avvocato Generale presso la Corte di Cassazione di Torino;
Il Primo Presidente della Corte dei Conti;
Il Primo Presidente ed il Proc. Gen. presso la Corte d’Appello di Torino;
Il Presidente del Tribunale d’Appello di Venezia;
Il Comandante Generale del Dipartimento Militare di Torino;
Il Prefetto della Provincia coi Consiglieri di Prefettura ed una Rappresentanza della Deputazione Provinciale;
Il Generale Comandante la Divisione Militare di Torino;
Il Rettore della Regia Università degli Studi di Torino;
Il Presidente ed il Procuratore del Re presso il Tribunale Civile e Correzionale di Torino;
Il Presidente del Tribunale di Commercio ed il Presidente della Camera di Commercio di Torino;
Il Sindaco colla Giunta Municipale di Torino;
Il Comandante della Guardia Nazionale di Torino.
Sono introdotti i signori:
Giustinian Conte Gio. Battista Patrizio Veneto, Podestà di Venezia;
Giacomelli Giuseppe, Sindaco di Udine;
De Betta Nobile Cav. Edoardo, Podestà di Verona;
De Lazzara Nobile Cav. Francesco, Podestà di Padova;
Costantini Gaetano, Podestà di Vicenza;
Pernetti Dott. Antonio, ff. di Podestà di Mantova;
Caccianiga Antonio, Sindaco di Treviso;
De Rossi Nobile Dott. Francesco, Podestà di Rovigo;
Piloni Conte Francesco, ff. di Sindaco di Belluno;
i quali fanno omaggio a S. M. il Re del risultato del Plebiscito col quale le Popolazioni delle Provincie della Venezia e di Mantova con suffragio universale e diretto, hanno dichiarato l’unione di esse al Regno d’Italia colla Monarchia Costituzionale di Vittorio Emanuele II e suoi Successori.
Sua Maestà il Re dichiarando che il voto oggi presentatogli non è che una conferma di quelli espressi al Magnanimo suo Genitore, confessati sempre con invitta abnegazione, esprime fiducia che le Provincie della Venezia e di Mantova, portando all’Italia fatta, se non compiuta, il concorso di quei medesimi spiriti che già valsero ad esse tanta prosperità e tanta gloria, permettano agli Italiani di farla prospera e grande. Di che il Ministro Guardasigilli, d'ordine di S. M. il Re, ha redatto il presente Verbale, sottoscritto, dopo S. M., dai Grandi Ufficiali dello Stato e controssegnato da tutti i Ministri.
Il presente Verbale verrà conservato negli Archivi generali del Regno.
VITTORIO EMANUELE.
Umberto di Savoia — Amedeo di Savoia — Eugenio di Savoia.
E. Gerbaix de Sonnaz Cesare Alfieri Della Rocca Gabrio Casati, Presidente del Senato Adriano Mari, Presid. della Camera dei Deputati Gio. Battista Giustinian Edoardo Cav. De Betta G. Costantini A. Caccianiga Ricasoli Scialoja Cordova Jacini Visconti Venosta Berti Domenico Efisio Cugia Depretis Ten. Gen. Rossi, 1°Aiutante di Campo di S.M. Giovanni Rebaudengo, Reggente Min. Gen. Angelini, Aiutante di Campo di S.M. Conte Ottaviano Vimercati S. Tecchio, Pres. Trib. di Appello C. Corsi, Pres. Corte d'App. di Torino Marchese Ernesto Cocconito di Montiglio Roberto Morra Carlo S. Marzano Angelo Mengaldo, Magg. Generale Conte G. Litta Modignani Conte Achille Laderchi I. Artom M. De Sonnaz Giuseppe De Sonnaz |
C. L. Sanmartino d'Agliè L. G. Cambray-Digny D'Angrogna Alessandro F. De Lazzara, Podestà di Padova Antonio Pernetti, ff. di Podestà di Mantova De Rossi, Podestà di Rovigo F. Piloni, ff. di Sindaco di Belluno Giacomelli G. Sindaco di Udine Solaro della Margarita Ignazio Thaon di Revel Gallina Federico Sclopis Cibrario Stara P. P. Ferdinando Di Collobiano F. Colla Salvadego Bernardo Casimiro Balbo A. Duchoquè Lombardi Gio. Resta I. Di Pettinengo, Tenente Generale Ercole Roero march. di Cortanze Luigi Di Seyssel, Aiutante di Campo Conte Serravalle Sambuy G. Medici Capitano M. Cagni Crespi Marescotti, Magg. L. Jacquier G. Trecchi De Biler F. Di Cinzano G. Borea F. Boselli M. Panissera. |
Francesco Borgatti, Ministro Guardasigilli. G. Costa, Segretario. |