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728 venezia 1866


Tengono ufficio di Segretari d'Appello:

Il Signor Aggiunto Segretario Federico Nob. Gambert, l'Aggiunto in sussidio Sig. Dott. Antonio Pasini, ed i Signori Ascoltanti in sussidio Dottor Emilio Federici e Jacopo Scolari.

Per invito del Presidente intervennero ad assistere alla giudiziale Seduta:

Il Consigliere dei Conti Signor Pietro Gianasso ed i Signori Ufficiali Contabili Antonio Locatelli, Gaetano Zerbetti e Paolo Albani.

La parte della Sala non occupata dal Tribunale è aperta al pubblico accesso.

Hanno posti distinti i Consoli delle Potenze estere residenti in Venezia, i Rappresentanti le Autorità Politica, Giudiziaria e Militare del Regno, il Municipio, l'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti ed altri Corpi accademici, i Capi dell'Istruzione pubblica, gli Avvocati, Notai, Giornalisti ed altre persone specialmente invitate. Il servizio d'onore e d'ordine è affidato alla Guardia Nazionale.

Il Presidente, ordinato che sieno deposti sul banco, suggellati quai sono, gli spogli parziali e relativi documenti pervenuti dalle diverse Preture, e dichiarando aperta la Seduta, pronunciò queste parole:

Signori!

Il Tribunale di Appello, al quale ho l'onore di presiedere, è oggi chiamato all'ufficio di riconoscere mediante lo spoglio generale delle votazioni parziali, se i Cittadini delle Provincie testè liberate dall'occupazione Austriaca siensi pronunciati, e con quanta pienezza di consentimento, sulla formola scritta nel Reale Decreto 7 ottobre andante: Dichiariamo la nostra unione al Regno Monarchico-Costituzionale del Re Vittorio Emanuele II e de' suoi Successori.

Più nobile e gradito ufficio di codesto non poteva venirci commesso; avvegnachè, eziandio prima che si ponga mano all'opera, sia universale la convinzione che il Plebiscito è riuscito tale da metter suggello alle aspirazioni di questa elettissima e dilettissima parte d'Italia, rese evidenti per sì lunga via di dolori, dei quali non giova richiamare la memoria in questo faustissimo giorno di letizia.

Signori!

Per agevolare e rendere ordinato lo spoglio, saranno prima separati i Protocolli pervenuti all'Appello da ciascheduna delle Provincie Venete e da quella di Mantova, cominciando dalla Provincia di Venezia e via via progredendo sino al compiuto esaurimento.

Di ognuna di queste Provincie saranno registrati e manifestati i voti quali emergono dai Verbali a noi trasmessi dalle rispettive Preture Urbane e Foresi; sicché verremo partitamente a rilevare i voti delle distinte Provincie.

Indi terremo nota e daremo conto dei voti degli Italiani che a queste stesse Provincie appartengono, ma dimorano in altre parti del Regno, ed hanno espressa la loro volontà sulla formola dianzi riportata, nei modi divisati dall'articolo 10 del Reale Decreto 7 ottobre.