Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione/Quartiere all'Oppio

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Quartiere all’Oppio

e terreno per l’Ospedale principale militare di 600 letti


Abbiamo indicato che il colle Oppio è stato fin qui d’inciampo al pronto sviluppo del quartiere al Celio, perchè senza abitazioni, e privo, o quasi, di strade che l’attraversino. Nè tale difetto potrà mai essere corretto interamente, essendochè tutta la sua parte centrale è intangibile per ragioni archeologiche; ivi infatti sorgono e si ammirano gli estesi avanzi delle Terme di Tito e di Traiano. Tuttavia il lembo del terreno lungo la via Labicana ammette una qualche linea di case, che volgendo sull’angolo della via Merulana incontro ai Santi Pietro e Marcellino si rilegherebbero all’estremità [p. 35 modifica]del quartiere Esquilino. Anzi il fabbricato potrebbe avere estensione anche maggiore in quella parte dell’altipiano che ha figura di un triangolo determinato dalle ultime tratte delle vie Labicana e Merulana, e da una traversa nuova disegnata in proseguimento di una via dell’Esquilino normale alla Piazza Vittorio Emanuele, la quale traversa, mediante rampe discendenti, si collega al largo di S. Clemente, alla via Celimontana, e perciò al quartiere del Celio. In questo spazio si pensò da prima di collocare l’Ospedale principale militare previsto nella legge sul concorso governativo, ma ora sembra volersi dal Ministero della Guerra stabilire in luogo più adatto. All’altro capo però dell’Oppio, e precisamente nel terreno compreso fra l’anfiteatro Flavio e la via, chiesa ed orto di S. Pietro in Vincoli, può svilupparsi il caseggiato, come si vede nel piano regolatore, e come ha avuto già qualche inizio. E siccome una buona parte del suolo, ove era già l’orto del Duca Massimi, fu a quest’uopo, e con previdenza, acquistato dal Comune, gioverà affrettarne la costruzione, per colmare il vuoto fra le nuove case del Celio e alcune strade del Rione Monti.

L’Oppio così avrà nelle zone fabbricabili, senza tenere conto dello spazio che prima pensavasi di assegnare allo spedale militare, la estensione di ettari 10 e potrebbe accogliere altri 5 mila abitanti.