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del quartiere Esquilino. Anzi il fabbricato potrebbe avere estensione anche maggiore in quella parte dell’altipiano che ha figura di un triangolo determinato dalle ultime tratte delle vie Labicana e Merulana, e da una traversa nuova disegnata in proseguimento di una via dell’Esquilino normale alla Piazza Vittorio Emanuele, la quale traversa, mediante rampe discendenti, si collega al largo di S. Clemente, alla via Celimontana, e perciò al quartiere del Celio. In questo spazio si pensò da prima di collocare l’Ospedale principale militare previsto nella legge sul concorso governativo, ma ora sembra volersi dal Ministero della Guerra stabilire in luogo più adatto. All’altro capo però dell’Oppio, e precisamente nel terreno compreso fra l’anfiteatro Flavio e la via, chiesa ed orto di S. Pietro in Vincoli, può svilupparsi il caseggiato, come si vede nel piano regolatore, e come ha avuto già qualche inizio. E siccome una buona parte del suolo, ove era già l’orto del Duca Massimi, fu a quest’uopo, e con previdenza, acquistato dal Comune, gioverà affrettarne la costruzione, per colmare il vuoto fra le nuove case del Celio e alcune strade del Rione Monti.

L’Oppio così avrà nelle zone fabbricabili, senza tenere conto dello spazio che prima pensavasi di assegnare allo spedale militare, la estensione di ettari 10 e potrebbe accogliere altri 5 mila abitanti.