Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione/Quartiere al Celio
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Quartiere al Celio
Questo piccolo quartiere, studiato dall’ufficio, fu approvato dal Consiglio fino dal 6 aprile 1872, e si limita al versante settentrionale del colle fra l'anfiteatro Flavio, il tempio di Claudio, la villa Casali, il convento dei Santi Quattro e lo stradone di San Giovanni.
Ha una estensione di ettari 10, e potranno sistemarvisi un cinque mila abitanti. Alcune convenzioni intercedute coi proprietari dei terreni, che cedettero gratuitamente le aree di parecchie strade, permisero al Comune di farne il tracciamento; e a poco a poco la speculazione privata iniziò le case che in questi ultimi tempi sono andate crescendo di numero e d’importanza. Tuttavia lo sviluppo di questo quartiere, benchè più centrale rispetto agli altri di sopra descritti, procede alquanto a rilento; e la ragione deve trovarsene nelle condizioni dei pochi e non comodi accessi. Poichè dall’Esquilino e dal Rione Monti è separato il Celio pel frapposto e disabitato Oppio, che è quel colle compreso fra le vie dell’Agnello, del Colosseo, Labicana da una parte, e le vie Merulana, di Santa Lucia in Selci, Subura e di Santa Maria dei Monti dall’altra.
Il piano regolatore completa verso mezzodí il nuovo quartiere, proseguendo la via Celimontana e la via Claudia fino alla Navicella e S. Stefano Rotondo, e aprendo qualche comunicazione colla valle che separa il Celio dall’Aventino; e verso settentrione, praticando delle traverse fra la via di S. Giovanni e la Labicana, la quale dovrà ampliarsi come proseguimento del viale Manzoni fino all’anfiteatro Flavio.
Noi approviamo questi completamenti, e diremo in appresso come si provvederebbe a collegare il Celio col Rione Monti e coll’Esquilino.