Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/859

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[p. 225 modifica] perfezione, si allontanò dalla parlata piú di quello che mai facesse lingua colta del mondo; pose e creò una somma distinzione fra la lingua degli scrittori, e quella del popolo; si allontanò quanto mai si possa dire dall’andamento e struttura naturale e comune e universale del discorso, senza però opporsi alla natura; e per tutte queste ragioni la lingua latina, non ostante l’estesissima diffusion della nazione, divenne la meno adattata alla universalità che mai si vedesse: e non ottenne, seppur vogliamo credere o dire che mai l’ottenesse, questa universalità, se non quando fu imbarbarita; e perduta la sua proprietà, la lingua scritta si confuse un’altra volta colla parlata, prese tante forme e caratteri, quanti popoli e scrittori l’adoperarono e divenne piuttosto una famiglia di lingue tutte barbare che una lingua universale né colta. Il che presto accadde e durò fino al nascere