Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/847

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[p. 218 modifica] tempo o poco prima o dopo divenne proprio de’ latini, da’ quali io non discrederei che fosse passato quel costume e quel gusto ai greci (ma bisognerebbe esaminare gli scrittori greci intermedii fra Demostene, e quelli che furono ai tempi romani); [p. 219 modifica]sebben potesse molto naturalmente nascere dallo studio, dagli atticisti che uscivan fuori, dal ridursi la cosa a regola e la eleganza a misura e meditazione, e ricerca ec. Longino, sebbene fioritissimo delle possibili eleganze e gentilezze della lingua greca, le ricerca tanto, e le accumola (senza però affettazione), che si trovano piú frasi e modi figurati in lui che in dieci antichi greci tutti insieme; e sí per questo sí per la struttura intrecciata, composta, manipolata dell’orazione, la lunghezza, e strettissima e fortissima legatura de’ periodi, le ambagi ec. riesce tanto difficile quanto i piú difficili e lavorati scrittori latini. Ai quali egli somiglia tanto, che, massime vedendolo studioso di Cicerone, non dubito, quanto a lui, che quello scrivere non gli sia derivato dai latini e ch’egli non abbia o voluto trasportare,