Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/84
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porta l’esperienza che ho fatta e fo. Ben è vero che se mai si affacciasse loro il dubbio che questi uomini di genio fossero spiriti superiori, ovvero se sapranno che son tenuti per tali, come anime basse che sono e amanti della loro quiete ec. faranno ogni sforzo per deprimerli, e potranno concepirne invidia, ma come di persone di un merito falso e considerate contro al giusto, e invidia non del loro genio, ma della stima che ne ottengono, giacché non solamente non li credono superiori a se, ma molto al di sotto.
* Una prova in mille di quanto influiscano i sistemi puramente fisici sugl’intellettuali e metafisici è quello di Copernico, che al pensatore rinnuova interamente l’idea della natura e dell’uomo concepita e naturale per l’antico sistema detto tolemaico; rivela una pluralità di mondi, mostra l’uomo un essere non unico, come non è unica la collocazione il moto e il destino della terra, ed apre un immenso campo di riflessioni, sopra l’infinità delle creature, che secondo tutte le leggi d’analogia debbono abitare gli altri globi in tutto analoghi al nostro, e quelli anche che saranno, benché non ci appariscano, intorno agli altri soli, cioè le stelle, abbassa l’idea dell’uomo e la sublima; scuopre nuovi misteri della creazione, del destino della natura, della essenza delle cose, dell’esser nostro, dell’onnipotenza del creatore, dei fini del creato ec. ec. * Nella mia somma noia e scoraggimento intiero della vita, talvolta riconfortato alquanto e alleggerito, io mi metteva a piangere la sorte umana e la miseria del mondo. Io rifletteva allora: Io piango perché sono piú lieto. E cosí è che allora il nulla delle cose pure mi lasciava forza d’addolorarmi, e quando io lo sentiva maggiormente e ne era pieno, non mi lasciava il vigore di dolermene.