Pagina 8

../7 ../9 IncludiIntestazione 2 novembre 2011 100% Saggi

7 9

[p. 83 modifica]


*   Provatevi a respirare artificialmente e a fare pensatamente qualcuno di quei moltissimi atti che si fanno per natura; non potrete, se non a grande stento e men bene. Cosí la tropp’arte nuoce a noi; e quello che Omero diceva ottimamente per natura, noi [p. 84 modifica]pensatamente e con infinito artifizio non possiamo dirlo se non mediocremente, e in modo che lo stento piú o meno quasi sempre si scopra. V. p. 461.


*   Difficoltà d’imitare: piú facile il far piú che quel medesimo; quanto sia difficile l’essere uguale; quanto rara in natura l’uguaglianza perfetta; quindi la maraviglia nata dall’imitazione e il diletto nato dalla maraviglia. Vedi Quintiliano I. 10, c. 11. Quindi la maggior facilità di esprimere un bello ideale che il proprio bello naturale anche minore dell’ideale.


*   Due gran dubbi mi stanno in mente circa le belle arti. Uno, se il popolo sia giudice ai tempi nostri dei lavori di belle arti. L’altro, se il prototipo del bello sia veramente in natura, e non dipenda dalle opinioni e dall’abito che è una seconda natura. Della prima quistione se mi verrà in mente qualche pensiero lo scriverò poi: della seconda, osservo che a noi par conveniente a un soggetto (e la bellezza sta tutta, si può dire, nella convenienza) quello che siamo assuefatti a vederci, e viceversa sconveniente ec., e però ci par bello quello che ha queste tali cose, e brutto o difettoso quello che non le ha, benché in natura non debba averle, o viceversa. Per esempio, ci par deforme una certa razza di cani quando ha l’orecchie non tagliate ec.; potenza della moda, specialmente intorno alla bellezza delle donne ec. Mi pare che in natura non ci siano quasi altro che i lineamenti del bello, come sono l’armonia, la proporzione e cose tali che secondo il solo lume naturale debbono trovarsi in ogni cosa bella; e che l’ombreggiare gli oggetti belli dipenda tutto dalle nostre opinioni. Per questo si possono addurre infiniti esempi. E li distinguo in due classi: l’una di quelli che provano la diversità di opinioni intorno agli oggetti in natura; l’altra ec. intorno agli oggetti nell’imitazione ossia nelle belle arti. [p. 85 modifica]

Natura

Belle arti

Occhi azzurri belli tra’ greci: neri tra noi. Capelli biondi belli in Italia nel cinquecento; neri al presente. Diversissime opinioni de’ barbari intorno alla bellezza che pur mostrano che in natura non ce n’è idea fissa. V. Camper Diss. sur le beau physique. Cavalli scodati. Cani colle orecchie tagliate. Opinione e senso de’ nostri contadini circa la bellezza; e v. quelle descritte nella Beca e nella Nencia non già da scherzo, ma perché di quella sorta piacciono ai villani. Bello ideale ch’esprimerebbe, per esempio, un pittore moro di qualunque genio ed entusiasmo si fosse. Il bello ideale non è Pittura, ec. de’ cinesi. Musica de’ turchi: v. Martignoni Annal. di Scienze e lett. n. 8, p. 245, nota, ove anche della musica francese e italiana. Presso noi non disdicono le fabbriche a mattoni nudi, anzi son ridicole imbiancate e colorite. Il contrario de’ Cinesi, ai quali le nostre facciate parrebbero cosa affatto greggia e rozza.