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altro che l’idea della convenienza che un artista si forma secondo le opinioni e gli usi del suo tempo, e della sua nazione. Barba e capelli, tagliati o no.

*   I francesi hanno certe esagerazioni familiari cosí usitate che sono vere frasi proprie della lingua e non di questo o di quello scrittore o parlatore; le quali danno un’idea della sempiterna affettazione e del tuono esaltato quando in uno quando in altro modo, [p. 86 modifica]con cui sono scritti si può dir tutti i loro libri: «Giammai persona non fu piú fedele al suo re. Nessun altro fu sí ricordevole del benefizio. (Aucun ne fut ec.). Non si vide mai tanto amore né tanta costanza». E nota che questo medesimo lo diranno a un bisogno di due o tre persone o piú in uno stesso libro. Troverai spessissimo che parlando di qualche scrittore dozzinale ti diranno per esempio: «Egli ha tutta la tenerezza di Racine e tutto lo spirito di Voltaire, egli è sublime come Corneille e semplice come la Fontaine, egli stringe come Bourdaloue, commuove come Massillon, trasporta come Bossuet»: e ti maraviglierai come uno scrittore, in cui si trovano unite le qualità principali di piú altri (secondo loro) grandi, che ne hanno ciascheduno una sola, non sia piú grande di questi, né celebre presso tutta la nazione, e forse tu ne legga il nome per la prima volta.


*   In molte opere di mano dove c’è qualche pericolo o di fallare o di rompere ec., una delle cose piú necessarie perché riescano bene è non pensare al pericolo e portarsi con franchezza. Cosí i poeti antichi non solamente non pensavano al pericolo in cui erano di