Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/794

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[p. 189 modifica] detto, e comune a tutte le lingue, porta a ricevere per buone anche le voci straniere, entrate recentemente nell’uso quotidiano, o non ancora entratevi nemmeno (purché siano intelligibili), tanto piú quelle che colla molta dimora fra noi si sono familiarizzate e domesticate co’ nostri orecchi, ed hanno quasi perduto l’abito e il portamento e la sembianza e il costume straniero o certo l’opinione di straniere. Anzi queste pure vanno cercate sollecitamente, ed accolte, e preferite, per sostituirle, quanto sia possibile alle intieramente estranee. Giacché ripeto che con ogni cura bisogna arricchir la lingua del bisognevole e farlo con buon giudizio ed esplorate le circostanze e la necessità ec. ec., acciocché non sia fatto senza giudizio e senza previo esame, ma alla ventura e illegittimamente; perocché quella lingua che non si accresce, mentre i soggetti della lingua moltiplicano, cade inevitabilmente, e a corto andare, nella barbarie.

Per aver poco bisogno