Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/788
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la lingua francese, mediante quel fervore e quella continua vita di società e di conversazione, che non lascia esser cosa bisognosa di nome, senza nominarla; massime se appartiene all’uso del viver civile o alle comuni cognizioni della parte colta della nazione; e per l’altra parte mediante quella debita e necessaria libertà, che non fa loro riguardare come illecita una parola in ogni altro riguardo buona e francese ed utile e necessaria, per questo solo che non è registrata nel vocabolario, o non anche adoperata sia nelle scritture in genere, sia nelle riputate e classiche. 4°, Ripeterò quello che ho detto della necessità di ammettere la giudiziosa novità a fine appunto di impedire che la lingua non diventi barbara. Perché, la novità delle cose necessitando la novità delle parole, quegli che non avrà parole proprie e riconosciute dalla sua lingua per esprimerle, forzato dall’imperioso bisogno ricorrerà alle straniere; e appoco appoco si romperà ogni riguardo e, trascurata la purità della lingua, si cadrà del tutto nella barbarie.