Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/781

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[p. 182 modifica] cólte, ma, per lo contrario, perderà continuamente e scemerà e finalmente si ridurrà cosí piccola e povera e debole, che o non saprà piú parlare né bastare ai bisogni o ricorrerà alle straniere; ed eccoti per un altro verso che quello stesso preteso preservativo contro la barbarie, cioè la intolleranza della giudiziosa novità, la condurrebbe alla barbarie a dirittura. E per parlare particolarmente della lingua italiana, non vediamo noi negli effetti: 1°, quanto le lingue sieno soggette a perdere delle ricchezze loro; 2°, come, perdendo da una parte e non guadagnando dall’altra, la lingua, non piú per vezzo (che oramai il vezzo del francesismo è fuggito, anzi temutone da tutti gli scrittori italiani il biasimo e il ridicolo), ma per decisa povertà e necessità imbarbarisca? Prendiamoci il piacere di leggere a caso un foglio qualunque del vocabolario e notiamo tutte quelle parole e frasi ec. che sono uscite fuor d’uso e che non si potrebbero usare o non senza difficoltà. Io credo che né meno due terzi del vocabolario