Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/742
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fissò, ordinò, stabilí, compose, formò e determinò la lingua latina. Ponete mente a ciascuna delle antiche e primitive radici latine, e vedrete in quante maniere, con quanto piccole giunte e variazioni sieno ridotte a significare diversissime cose per mezzo di composti, sopraccomposti, ossia decomposti e derivati, o di metafore, nello stesso modo appunto che la lingua greca per gli stessi mezzi si rende atta a dir tutto e chiaramente e propriamente e puramente e facilissimamente. Osservate per esempio il verbo duco o facio e consideratelo in tutti i suoi derivati o composti e sopraccomposti, e in tutti i loro e suoi significati ed usi o propri o metaforici, ma però sempre cosí usitati, che, benché metaforici, son come propri.1 (E con queste considerazioni vedrete quanto la primitiva natura della lingua latina fosse disposta, a somiglianza della greca, alla onnipotenza di esprimer tutto facilmente e tutto del suo ed a sue spese, alla pieghevolezza, trattabilità, duttilità ec. Come questa facoltà di servirsi cosí bene delle sue radici, di estendersi, dilatarsi, guadagnare, conquistare con sí
Note
- ↑ Con ogni esame mi sono accertato che il verbo duco e il verbo facio per la copia de’ composti, sopraccomposti, con preposizione e senza, derivati e loro composti, significati ed usi propri e traslati, tanto di questi che suoi, è adattatissimo a servire di esempio (ludifico, carpifex, sacrificium, labefacto ed altri infiniti sono i composti del verbo facere senza preposizione né particelle ecc., ma con altri nomi, alla greca).