Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/733

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[p. 156 modifica] e acutissimo e rigoroso giudice della verità o falsità, della proprietà o improprietà, della naturalezza o forzatura, della efficacia o languidezza ec. delle invenzioni, delle situazioni, de’ sentimenti, delle sentenze, delle espressioni ec. E la facoltà immaginativa si può in qualche modo fingere o forzare o almeno comandare: la sensitiva non mai. E perciò non è maraviglia se quei moderni italiani i quali, nelle circostanze che ho esposte di sopra, hanno pur voluto pubblicare opere sentimentali, sono stati fischiati o degni di esserlo. Tanto piú che la imitazione (e questi tali si son dati tutti e totalmente alla imitazione degli stranieri), se disdice all’immaginativo, molto piú al sentimentale, per la stessa ragione per cui il sentimento non si può né fingere né procurare, almeno forzatamente. E cosí tutti i sensati italiani e forestieri si accordano in dire che l’Italia manca del genere sentimentale.