Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/691
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adoperata la nostra lingua e tutti piú o meno possono servire di norma al bello scrivere, e sarebbe ammirato e studiato uno scrittore d’oggidí che avesse tanti pregi di lingua quanto l’infimo de’ mediocri scrittori di quel tempo. Questo è ben altro che ammirare la felicità della Francia, dove tutti appresso a poco scrivono bene quanto alla lingua. Considerate quello che ho detto altrove del sommo divario fra la nostra lingua e la francese, e non vi parrà poca meraviglia che una lingua cosí difficile, varia, ricca, immensa, pieghevole e subordinata allo scrittore, come l’italiana, trovasse un secolo, dove tutti o la massima parte la scrivessero bene e questo in ogni sorta di soggetti e di stili, in ogni qualità di scrittori e anche in quelle cose che si scrivevano e si scrivono correntemente e senza studio come lettere e cose tali, dove il cinquecento è sempre quasi