Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/679
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La solitudine è lo stato naturale di gran parte, o piuttosto del piú degli animali, e probabilmente dell’uomo ancora. Quindi non è maraviglia se nello stato naturale egli ritrovava la sua maggior felicità nella solitudine e neanche se ora ci trova un conforto, giacché il maggior bene degli uomini deriva dall’ubbidire alla natura e secondare, quanto oggi si possa, il nostro primo destino. Ma anche per altra cagione la solitudine è oggi un conforto all’uomo nello stato sociale al quale è ridotto. Non mai per la cognizione del vero in quanto vero. Questa non sarà mai sorgente di felicità, né oggi, né era allora quando l’uomo primitivo se la passava in solitudine, ben lontano certamente dalle meditazioni filosofiche; né agli animali la felicità della solitudine deriva dalla cognizione del vero. Ma anzi, per lo contrario, questa consolazione della solitudine deriva all’uomo oggidí e derivava primitivamente dalle illusioni. Come ciò fosse primitivamente, in quella vita occupata o da continua