Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/672
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sia generalmente alla vita) cangia quasi intieramente. Perché ciascuno pensando per se (tanto per sua propria inclinazione, quanto perché nessun altro vi pensa piú e perché il bene di ciascheduno è confidato a lui solo), si superano tutti i riguardi, l’uno toglie la preda dalla bocca e dalle unghie dell’altro; gl’individui di quella che si chiama società sono ciascuno in guerra piú o meno aperta con ciascun altro, e con tutti insieme; il piú forte, sotto qualunque riguardo, la vince; il cedere agli altri qualsivoglia cosa, o per creanza o per virtú, onore ec., è inutile, dannoso e pazzo, perché gli altri non ti son grati, non ti rendono nulla, e di quanto tu cedi loro o di quella minore resistenza che opponi loro profittano in loro vantaggio solamente e quindi in danno tuo. E cosí, per togliere un esempio dal passo citato di Mad. di Lambert, si vede nel fatto che oggidí il disprezzo degli altri e la stima aperta e ostentata di se stesso, non solamente non è piú cosí dannosa come