Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/656

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[p. 116 modifica] imperfezione conduca, serva e quasi racchiuda qualche virtú, conchiudendo: Il n’y a pas une foiblesse, dont, si vous voulez, la vertu ne puisse faire quelque usage, ib., p. citée. Da queste osservazioni, fatte anche da molti altri, si può dedurre una verità molto generale ed importante, cioè con quanto leggere modificazioni quelle qualità umane che si chiamano viziose e si presumono vizi naturali e inerenti si riducano e si trovino non esser altro che buone e giovevoli qualità, e come in origine e nella prima costituzione dell’uomo fosse buono ancor quello che ora pare essenzialmente e primitivamente cattivo; perciocché, essendosi facilmente corrotte quelle prime qualità naturali e distoltesi dal loro fine e non conoscendosi piú a qual buon fine potessero esser [p. 117 modifica]destinate, la depravazione nostra, ch’é opera dell’uomo, si prende per vizio naturale ed innato e si confonde il mal uso delle qualità che si chiamano naturali col buon uso a cui la natura le aveva destinate e che ora non si scuopre piú facilmente.