Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/638

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[p. 106 modifica] dove l’origine immediata della infelicità e decadimento dell’uomo si attribuisce manifestamente al sapere, come ho dimostrato altrove, mi si fa verisimile che in somma queste gran massime: l’uomo non è fatto per sapere, la cognizione del vero è nemica della felicità, la ragione è nemica della natura, ultimo frutto ed apice della piú moderna e profonda e della piú perfetta o perfettibile filosofia che possa mai essere, fossero non solamente note, ma proprie e quasi fondamentali dell’antichissima sapienza, se non altro di quella arcana e misteriosa, come l’orientale, e come l’egiziana dalla quale è chi pretende derivata, almeno in parte, la mitologia e la sapienza greca (10 febbraio 1821).


*    Vorranno i puristi che, quando manca alla lingua nostra il vocabolo di una tal cosa, piuttosto che formarne uno nuovo, o adottarne uno straniero o derivarne uno da lingue antiche, si usino circollocuzioni. Lascio [p. 107 modifica]quanto le circollocuzioni troppo frequenti (e converrebbe che fossero frequentissime) tolgano di grazia di forza di proprietà di rapidità al discorso ed inceppino, ritardino,