Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/617

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[p. 94 modifica] lo piú, non mica, come parrebbe, prima che l’uomo cominci ad odiarsi, ma dopo che si è sommamente ed inutilmente odiato, e cosí l’amor proprio, tentato ogni mezzo di soddisfarsi, resta del tutto mortificato e l’animo esaurito d’ogni forza, si riduce alla calma e alla quiete dello spossamento e perde affatto la capacità di ogni sentimento vivo) l’uomo, dico, il quale senza odiarsi, solamente considera se stesso e la vita sua come inutile, prova una compiacenza e soddisfazione, una (ma leggerissima) consolazione, nel trovar dove adoprare se stesso e la vita, che altrimenti non servirebbe piú a nulla; e l’uso qualunque di se stesso e della vita, gittata già come cosa inutilissima, sebbene a lui non giovi nulla, sebbene egli non sia piú capace d’illusioni né di credersi buono a gran cose, tuttavia lo conforta, rappresentandolo a se stesso, come alquanto meno inutile; o se non altro, e piuttosto, col pensiero di avere almeno adoprato e non gittato affatto, quell’avanzo di esistenza e di forza viva e materiale (5 febbraio 1821). [p. 95 modifica]     Vedendosi esclusi essi dalla vita cercano di vivere in certo modo in altrui non per amor loro, e quasi neanche per amor proprio, ma perché, sebben tolta la vita, resta però loro l’esistenza da occupare e da sentire in qualche maniera (6 febbraio 1821).


*    La disperazione della natura è sempre feroce, frenetica, sanguinaria; non cede alla necessità, alla fortuna, ma la vuol vincere in se stesso, cioè coi propri danni, colla propria morte ec. Quella disperazione placida, tranquilla, rassegnata, colla quale l’uomo, perduta ogni speranza di felicità, o in genere per la condizione umana, o in particolare per le circostanze sue, tuttavolta si piega, e si adatta a vivere e a tollerare il tempo e gli anni, cedendo alla necessità riconosciuta; questa disperazione, sebbene deriva dalla prima, in quel modo che ho spiegato di sopra p. 616, fine, 617, principio, tuttavia non è quasi propria se non della ragione e della filosofia e quindi specialmente e singolarmente propria de’ tempi moderni. Ed ora infatti si può dir che qualunque ha