Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/607

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[p. 88 modifica] e finalmente la patria, come la somma e la piú cara di tutte le cose. Oggidí, volendo esortare un’armata in simili [p. 89 modifica]circostanze, ed usare quella figura si disporrebbero le parole al rovescio: prima la patria, che nessuno ha ed è un puro nome; poi la libertà, che il piú delle persone amerebbe, anzi ama per natura, ma non è avvezzo neanche a sognarla, molto meno a darsene cura; poi la gloria, che piace all’amor proprio, ma finalmente è un vano bene; poi l’onore, del quale si suole aver molta cura, ma si sacrifica volentieri per qualche altro bene; finalmente le ricchezze, per le quali onore, gloria, libertà, patria e Dio, tutto si sacrifica e s’ha per nulla: le ricchezze, il solo bene veramente solido secondo i nostri valorosi contemporanei; il piú capace anzi di tutti questi beni il solo capace di stuzzicar l’appetito, e di spinger davvero a qualche impresa anche i vili (4 febbraio 1821).


*    Alla p. 465. Bisogna combattere ad armi uguali, chi non vuol restare sicuramente inferiore. Dunque